“Il matto affogato” di Elda Lanza, edito da Salani Editore, è un romanzo mistery ambientato a Napoli dove vede protagonista il commissario Max Giraldi.
“Cercò di superare il disagio che quel luogo gli ispirava. Come se fosse entrato di nascosto in una stanza non sua.”
Max Giraldi, da Milano, decide di trasferirsi a Napoli per tornare a esercitare la professione familiare di avvocato. Sul suo trasferimento incide anche la morte della moglie, nonché collega nella polizia.
Arrivato a Napoli, Max si troverà a risolvere due omicidi: con il primo dovrà cercare di fare scacco matto all’assassino di un giovane dell’alta borghesia, mentre il secondo sarà molto più complicato per la presenza di camorra, criminalità pugliese e figure politiche locali.
“Forse fu soltanto per questo, per quel tono quasi spento che non riconosceva. O fu perché aveva bisogno di rivederla. Soltanto un momento, da solo.”
Come ve la cavate con i giochi degli scacchi?
Lessi un po’ di tempo fa un altro romanzo di Elda Lanza con lo stesso protagonista e confesso che non mi piacque notevolmente, anche perché dopo 50 pagine scoprii subito l’assassino. Ho voluto darle un’altra possibilità e devo ammettere che “Il matto affogato” mi è piaciuto di più, anche se lo stile dell’autrice conferisce uno spazio eccessivo al dialogo, ai personaggi minori, alle vicende sentimentali, alle descrizioni degli eventi mondani.
La narrazione in sé è troppo diluita, facendo calare la tensione sulle inchieste, pochi colpi di scena, ma un intreccio decisamente migliore.
Credo di prendermi una pausa da quest’autrice e capire bene se valga la pena o meno leggere un suo successivo romanzo; ciò non toglie che questo sia un libro che meriti attenzione; anzi, sono certa che verrà apprezzato da tutti voi.