“Cospirazione Gonzaga” è un romanzo che ti incuriosisce fin dal prologo.
La trama, come per tutti i libri di G.L. Barone, è ben congegnata e trascina il lettore, man mano, nella storia.
L’autore, sapientemente, riesce ad intrecciare trame su più livelli temporali, incuriosendo e spingendo il lettore a cercare di comprendere quale sia il punto di incontro tra le varie epoche sino alla rivelazione, che si preannuncia sconvolgente.
“La giovane Costanza Monticelli era convinta che sarebbe morta nel suo letto dopo una lunga vita, con figli e nipoti al capezzale. Si sbagliava e ne ebbe la certezza proprio quel giorno, quando si ritrovò stesa nuda, sanguinante e legata a uno scabro tavolo di legno.
“Perché?”, si domandò, avvolta dall’oscurità più totale.”
La narrazione è coinvolgente, pagina dopo pagina la tensione sale.
La descrizione dei luoghi, dei fatti, dei personaggi è molto dettagliata e lascia trapelare una profonda ricerca sugli usi e costumi dell’epoca.
“La curiosità è l’argilla con cui è formata tutta la conoscenza». Gallerani accennò un inchino verso il religioso, ma questo con modi spicci gli fece cenno di alzarsi e si avvicinò. «Mi domandavo quanto ci avreste messo per interessarvi della questione» – Cospirazione Gonzaga
I Gonzaga sono stati una delle più note famiglie principesche d’Europa, protagonisti della storia italiana ed europea dal XIV al XVIII secolo.
La loro grande fama è anche legata al fatto di aver promosso, per diverse generazioni, la vita artistica e culturale al più alto livello.
La collezione artistica dei Gonzaga (detta la “Celeste Galeria”) era celeberrima; comprendeva infatti opere degli artisti più rinomati del Rinascimento e dell’Età Barocca e venne venduta in buona parte al re d’Inghilterra Carlo I, quando i sovrani di Mantova si trovarono in difficoltà economiche.
I Gonzaga, oltre alle arti visive, sostennero anche molte grandi opere letterarie e di musica (Fonte Wikipedia).
Uno dei palazzi citati nell’opera di Barone è Palazzo Te, una villa rinascimentale alle porte di Mantova, che dal 1990 è sede del Centro internazionale d’arte e di cultura.
Al suo interno vi è la “Sala dei giganti” con l’affresco della “Caduta dei Giganti” che ricopre tutte le pareti sino al soffitto con l’illusionistica rappresentazione della battaglia tra i Giganti che tentano di salire all’Olimpo e Zeus. Questa opera, più volte nominata è, a mio modesto parere, paragonabile come bellezza e “potenza” alla più famosa Cappella Sistina. Voi l’avete mai vista?
Se non conoscete questa stupefacente opera architettonica che è Palazzo Te, vi consiglio di organizzare un weekend fuori porta e di visitarlo, ne rimarrete affascinanti.
La sala dei Giganti – Palazzo Te – Mantova
“Nel frattempo, i due entrarono nella sala dei Giganti, dipinta dal grande Giulio Romano mezzo secolo prima.
De Tatti ne aveva sentito parlare, ma vedere l’espressività di quell’affresco, le enormi e tumultuose figure tra fulmini e fiamme, gli tolse la parola.
Si concentrò sulle pareti, che sembravano fondersi con il soffitto: non c’era alcun limite fisico alla scena raffigurata di Giove che abbandona l’Olimpo per scendere sulle nuvole sottostanti.”
La scrittura è fluida; nonostante l’utilizzo di termini desueti, facenti parte del contesto storico in cui l’opera è ambientata, scorre velocemente tenendo il lettore incollato alla narrazione e impedendogli, quasi “fisicamente”, di chiudere il libro.
Gli avvenimenti, che inizialmente sembrano quasi difficili da comprendere, vi permetteranno di entrare in contatto con un’epoca affascinante, ricca di misteri e di abitudini alquanto strane.
Il coinvolgimento del lettore, come in tutti i libri di Barone, è massimo.
Pur non essendo semplice entrare in empatia con uno o più personaggi, dopotutto è un thriller storico non un romanzo d’amore (che io adoro), verrete trascinati nella ricerca del o dei colpevoli fino alla rivelazione che vi lascerà senza parole. E non sarà solo l’identificazione del/dei colpevoli ma vi lascerà basiti anche scoprire la verità su un altro mistero.
“Cospirazione Gonzaga” è un libro che vi stupirà, ambientato in un periodo a cavallo tra la fine del ‘500 e l’inizio del ‘600 con personaggi che vi meraviglieranno e vi entusiasmeranno.
“Una volta, un uomo saggio mi ha detto che fuggire è inutile: la fuga serve solo a portare altrove le proprie inquietudini».”