“Se hai un segreto nascosto in fondo al cuore, qualcosa che non puoi rivelare a nessuno, sussurralo nella cavità di un albero e poi ricoprilo con un po’ di fango, il segreto rimarrà al sicuro per sempre” – Da “Gli ultimi americani” di Arianna Farinelli
Alma e Lola. Due donne, due mondi, due vissuti diversi per un approdo comune: New York. Entrambe fuggite da una passato di violenza. Lola da una Colombia perennemente in guerra. Alma dal degrado di un quartiere periferico di una grande città italiana. Sono legate da una splendida amicizia, nata attraverso “lo scrittore”, compagno e compatriota di una e amante occasionale dell’altra. Un’anima tormentata e votata all’autodistruzione. Essi sono gli ultimi americani. Giunti in un paese dove sognano di vivere e morire, senza guerre o violenze. Ma poi è davvero possibile?
“Vi chiedo solo di ascoltare senza chiederci nulla, di aspettare prima di giudicarci. Perché è solo per ricevere la comprensione degli altri che si racconta” – Gli ultimi americani
“Lo scrittore” è un autore colombiano di successo, originario di una ricca famiglia. Figlio unico di un noto imprenditore con importanti conoscenze nel mondo politico. La madre invece ha origini tedesche, figlia di un nostalgico del regime nazista pronto a disprezzare lo stato che l’ha accolto per rimpiangere la Germania hitleriana. Lei però è una creatura fragile e mentalmente instabile.
Crescendo nel lusso della sua tenuta, lo scrittore s’innamora della sua amica d’infanzia, Lola. È la bellissima figlia della governante che le ha trasmesso forza, vivacità e indipendenza. Il suo e quello dello scrittore, è un amore nato insieme a loro. Si allontanano e provano a prendere strade diverse ma non riescono a dimenticarsi l’uno dell’altra. Non possono rinunciare al forte sentimento che li lega, nonostante qualche distrazione di lui.
Una di esse è Alma, una scrittrice italiana con un matrimonio fallito alle spalle. È piena d’insicurezze, ha bisogno di conferme, del calore di una mano che si stringe saldamente alla sua. Con grande stupore, si accorgerà che questo non le sarà dato dalla relazione con la scrittore, bensì dall’amicizia di Lola.
“Quel giorno capii che le cose che mi avevano affascinato dello scrittore provenivano tutte da Lola. Era Lola che leggevo nei suoi libri, era la sua voce che sentivo nei racconti dello scrittore, il suo coraggio nell’impegno civile” – Gli ultimi americani
La narrazione parte con un ritmo lento, necessario per permettere al lettore di soffermarsi sulla personalità dei tre protagonisti. Il linguaggio è semplice e comprensibile ma, nella parte iniziale, non sussistono accadimenti particolari. Si tratta principalmente di dialoghi tra i due amanti, dove si fanno paragoni tra il mondo ornitologo e quello umano, con il racconto di aneddoti curiosi e singolari.
Una volta definite le caratteristiche dei personaggi ben calati nel presente, si passa ai loro trascorsi nelle terre d’origine. Il ritmo narrativo subisce una notevole accelerata e la trama procede speditamente, riempiendo, via via, ogni spazio vuoto. Gli eventi si succedono rapidamente e la storia volge verso una drammaticità realistica e, purtroppo attuale.
Il panorama delle tematiche è piuttosto ampio. Non ne esiste una principale. Si tratta di una sorta di percorso a tappe, ad ogni tappa si affronta un argomento. La ricerca del senso della vita e della necessità dell’uomo di tramandare un parte di sé che gli sopravviva. Chi lo fa attraverso la progenie e chi attraverso le opere. La ricerca di un luogo al quale appartenere come meta del lungo viaggio della vita. Le violenze e gli abusi del passato come zavorra che limita il volo verso il futuro.
“Ciò che ci fa male non dovrebbe mai essere nominato”
Il contesto storico culturale è narrato con competenza e conoscenza, evidente frutto di ricerca, documentazione nonché spirito d’osservazione. Questo è uno dei punti forti della narrazione oltre ad un linguaggio accessibile ma nello stesso tempo pieno di passione, travolgente e musicale come le note di un tango.
“Dall’alto ci spiava una fragile luna, ferma al primo quarto. Rimanemmo ancora abbracciati finché ci colse la pioggia”
Una lettura molto singolare per come riesce a presentare una situazione improbabile, rendendola credibile e quasi naturale. La profonda e sincera amicizia tra due donne che condividono la passione per lo stesso uomo. Quest’uomo che si pone al centro della loro vita, finisce per essere solo un punto di partenza o di intersezione del loro cammino ma in entrambi i casi esse vanno avanti l’una parallelamente all’altra. Un linguaggio quasi sussurrato, arriva piano piano al lettore e, dopo un inizio leggermente enigmatico e un tantino lento, lo travolge e lo avvince sino al finale. Il mio consiglio è di non lasciarsi intimorire dalle prime pagine leggermente criptiche ma di aver la costanza e la determinazione di proseguire. La trama non tarderà a rivelarsi catturando tutta la nostra attenzione e suscitando interesse.
E voi… avete mai pensato di interrompere una lettura dall’inizio un po’ lento per poi, una volta arrivati in fondo, rallegrarvi per non averlo fatto?