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Gli ultimi americani
Arianna Farinelli

 Gli ultimi americani
 Arianna Farinelli
 Narrativa contemporanea
 Mondadori
 22 marzo 2022
 cartaceo, ebook
 228

Quando lo scrittore è malinconico racconta storie di uccelli: «Ogni primavera, gli uccelli migratori percorrono immense distanze volando verso Nord. E ogni autunno, tornando al Sud, volano lungo lo stesso percorso. È così da milioni di anni. Per gli uccelli la migrazione è una condizione di vita».

Alma lo ascolta nuda, sdraiata sul letto dello studio dove si incontrano quasi ogni giorno. La storia che lo scrittore ama di più è quella dei cuvivíes, che alla fine dell’estate volano per migliaia di chilometri dall’Alaska alle pampas argentine. Ma è una storia maledetta: quando gli uccelli arrivano sulla laguna andina di Ozogoche si gettano in picchiata nelle acque gelide dei laghi e muoiono all’istante. Gli scienziati non sono ancora riusciti a capire il perché, ma lo scrittore ha una sua spiegazione: «È un suicidio di massa, Alma, i cuvivíes non torneranno mai nelle pampas. La promessa del ritorno galleggia insieme alle loro carcasse sulle acque della laguna». Alma non immagina che la storia di quegli uccelli finirà per assomigliare così tanto a quella dello scrittore. Gli ultimi americani è dedicato “a tutti coloro che migrano” ed è il racconto di tre rotte migratorie che convergono negli Stati Uniti ma che arrivano da molto lontano.

Lo scrittore e Lola sono cresciuti insieme in un’hacienda colombiana, lui come figlio del padrone e lei di una governante. Ancora adolescenti, si sono innamorati, ma un evento doloroso ha finito per dividerli. Si ritrovano molto tempo dopo a New York, dove lui arriva come rifugiato politico e lei come immigrata illegale. La storia di Alma, invece, comincia in un quartiere povero alla periferia di Roma.

Dopo molti anni negli Stati Uniti e la fine di un matrimonio, una sera partecipa a una competizione di storytelling. È qui che conosce lo scrittore, ormai famoso, e Lola. Quel primo incontro darà vita a un intreccio d’amore e amicizia che in modi inaspettati finirà per coinvolgere tutti e tre.

“Se hai un segreto nascosto in fondo al cuore, qualcosa che non puoi rivelare a nessuno, sussurralo nella cavità di un albero e poi ricoprilo con un po’ di fango, il segreto rimarrà al sicuro per sempre” – Da “Gli ultimi americani” di Arianna Farinelli

Alma e Lola. Due donne, due mondi, due vissuti diversi per un approdo comune: New York. Entrambe fuggite da una passato di violenza. Lola da una Colombia perennemente in guerra. Alma dal degrado di un quartiere periferico di una grande città italiana. Sono legate da una splendida amicizia, nata attraverso “lo scrittore”, compagno e compatriota di una e amante occasionale dell’altra. Un’anima tormentata e votata all’autodistruzione. Essi sono gli ultimi americani. Giunti in un paese dove sognano di vivere e morire, senza guerre o violenze. Ma poi è davvero possibile?

“Vi chiedo solo di ascoltare senza chiederci nulla, di aspettare prima di giudicarci. Perché è solo per ricevere la comprensione degli altri che si racconta” – Gli ultimi americani

“Lo scrittore” è un autore colombiano di successo, originario di una ricca famiglia. Figlio unico di un noto imprenditore con importanti conoscenze nel mondo politico. La madre invece ha origini tedesche, figlia di un nostalgico del regime nazista pronto a disprezzare lo stato che l’ha accolto per rimpiangere la Germania hitleriana. Lei però è una creatura fragile e mentalmente instabile.

Crescendo nel lusso della sua tenuta, lo scrittore s’innamora della sua amica d’infanzia, Lola. È la bellissima figlia della governante che le ha trasmesso forza, vivacità e indipendenza. Il suo e quello dello scrittore, è un amore nato insieme a loro. Si allontanano e provano a prendere strade diverse ma non riescono a dimenticarsi l’uno dell’altra. Non possono rinunciare al forte sentimento che li lega, nonostante qualche distrazione di lui.

Una di esse è Alma, una scrittrice italiana con un matrimonio fallito alle spalle. È piena d’insicurezze, ha bisogno di conferme, del calore di una mano che si stringe saldamente alla sua. Con grande stupore, si accorgerà che questo non le sarà dato dalla relazione con la scrittore, bensì dall’amicizia di Lola.

Quel giorno capii che le cose che mi avevano affascinato dello scrittore provenivano tutte da Lola. Era Lola che leggevo nei suoi libri, era la sua voce che sentivo nei racconti dello scrittore, il suo coraggio nell’impegno civile” – Gli ultimi americani

La narrazione parte con un ritmo lento, necessario per permettere al lettore di soffermarsi sulla personalità dei tre protagonisti. Il linguaggio è semplice e comprensibile ma, nella parte iniziale, non sussistono accadimenti particolari. Si tratta principalmente di dialoghi tra i due amanti, dove si fanno paragoni tra il mondo ornitologo e quello umano, con il racconto di aneddoti curiosi e singolari.

Una volta definite le caratteristiche dei personaggi ben calati nel presente, si passa ai loro trascorsi nelle terre d’origine. Il ritmo narrativo subisce una notevole accelerata e la trama procede speditamente, riempiendo, via via, ogni spazio vuoto. Gli eventi si succedono rapidamente e la storia volge verso una drammaticità realistica e, purtroppo attuale.

Il panorama delle tematiche è piuttosto ampio. Non ne esiste una principale. Si tratta di una sorta di percorso a tappe, ad ogni tappa si affronta un argomento. La ricerca del senso della vita e della necessità dell’uomo di tramandare un parte di sé che gli sopravviva. Chi lo fa attraverso la progenie e chi attraverso le opere. La ricerca di un luogo al quale appartenere come meta del lungo viaggio della vita. Le violenze e gli abusi del passato come zavorra che limita il volo verso il futuro.

“Ciò che ci fa male non dovrebbe mai essere nominato”

Il contesto storico culturale è narrato con competenza e conoscenza, evidente frutto di ricerca, documentazione nonché spirito d’osservazione. Questo è uno dei punti forti della narrazione oltre ad un linguaggio accessibile ma nello stesso tempo pieno di passione, travolgente e musicale come le note di un tango.

“Dall’alto ci spiava una fragile luna, ferma al primo quarto. Rimanemmo ancora abbracciati finché ci colse la pioggia”

Una lettura molto singolare per come riesce a presentare una situazione improbabile, rendendola credibile e quasi naturale. La profonda e sincera amicizia tra due donne che condividono la passione per lo stesso uomo. Quest’uomo che si pone al centro della loro vita, finisce per essere solo un punto di partenza o di intersezione del loro cammino ma in entrambi i casi esse vanno avanti l’una parallelamente all’altra. Un linguaggio quasi sussurrato, arriva piano piano al lettore e, dopo un inizio leggermente enigmatico e un tantino lento, lo travolge e lo avvince sino al finale. Il mio consiglio è di non lasciarsi intimorire dalle prime pagine leggermente criptiche ma di aver la costanza e la determinazione di proseguire. La trama non tarderà a rivelarsi catturando tutta la nostra attenzione e suscitando interesse.

E voi… avete mai pensato di interrompere una lettura dall’inizio un po’ lento per poi, una volta arrivati in fondo, rallegrarvi per non averlo fatto?

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